Da quando sono ritornata in Kenya ho potuto finalmente riabbracciare la piccola Nadia, la bimba che ho adottato a distanza dall’Italia grazie a Domus Onlus. L’avevo lasciata che era ancora nella culla un po’ imbronciata, adesso gattona e ha sempre un bel sorriso. Sembra una bambina serena, curata e coccolata da tutti.
Tenerla stretta e sentire l’odore della sua pelle da bimba è un’emozione impagabile. La maternità, quel senso innato che tutte le donne dovrebbero avere, quel senso di protezione e di amore incondizionato lo sento crescere in me ogni giorno che passa anche se non sono una vera mamma. Ma purtroppo questo senso di maternità non c’è sempre, in tutte le donne e in tutte le mamme.
Nadia è stata accolta all’orfanotrofio di Ndithini il 26 gennaio 2012. Aveva un giorno di vita quando è stata trovata, sepolta sotto un cumulo di terra che lasciava appena intravedere la piccola testa di riccioli neri. Creduta morta, malata o semplicemente abbandonata. Forse non si saprà mai il perché di questo gesto. Ma è grazie ad una mucca se Nadia è ancora viva. Dopo aver ritrovato il corpo ormai infestato da larve e insetti, la mucca ha condotto il suo pastore nel luogo dove era stata sepolta. L’uomo ha subito avvisato suor Nadia e le altre missionarie.
Arrivate sul posto hanno pregato e mantenuta viva la speranza di poterla salvare, nonostante la critica condizione in cui si trovava la bimba. Nadia è stata pulita, nutrita, medicata e coccolata. Grazie alle cure e all’amore è stata salvata e vive serena nell’orfanotrofio di Ndithini insieme agli altri bambini. Sul collo porta ancora i segni e le cicatrici che gli insetti le hanno lasciato. Ci sono ancora tanti bambini nella missione che si si possono adottare a distante grazie a Domus Onlus. Il sostegno a distanza permette al bambino di ricevere le cure adeguate, un’istruzione e soprattutto una persona, anche se lontana, che si occupa di lui.
Il luogo dove sorgerà il Rafiki center è proprio nel cuore della missione, vicino alla scuola primaria e vicino al dispensario.
Stiamo preparando il progetto con gli spazi e le misure adeguate, il terreno che abbiamo a disposizione è di circa 28 mt per 23 mt.
Ci sarà una sala comune per le attività dei ragazzi attrezzata con tavoli e sedie, la camerata maschile con i propri bagni, la camerata femminile con i bagni, la lavanderia, la sala per la fisioterapia e uno spazio all’aperto per le attività all’esterno in uno splendido giardino. Ci saranno anche due stanze per il personale che si occuperà dei ragazzi e che resterà con loro giorno e notte. Le stanza saranno colorate e disegnate, cercheremo di rendere gli ambienti il più sereni e gioiosi possibile.
I bambini mangeranno nel refettorio insieme ai ragazzi della scuola primaria e alcuni di loro frequenteranno la scuola insieme. Sarà necessario anche un insegnante che si occupi di quei bambini che per maggiori problematiche non potranno frequentare la scuola, ma verranno comunque seguiti con insegnamenti speciali adatti alle loro possibilità cercando di sfruttare al massimo il loro potenziale.
Paola Pedrini
27 ottobre 2013