Questo fine settimana, dopo un paio di settimane di lavoro, ci siamo concessi un paio di giorni per fare un breve safari. Dopo sei ore di macchina siamo arrivati al confine con la Tanzania, dove le pendici del monte Kilimanjaro incontrano le pianure del parco Amboseli.
Questa regione offre una serie di riserve e progetti gestiti dalle comunità locali che stanno diffondendo la lotta per la salvaguardia del patrimonio locale.
Si trovano senza problemi campi tendati, lodge e campeggi pronti ad accogliere i viaggiatori stanchi come noi, posti dove svegliarsi circondati dalla natura selvaggia.
Il parco Amboseli è il terzo più famoso del Kenya e vanta uno degli scenari più spettacolari del paese, il monte Kilimanjaro, la vetta più alta dell’Africa con i suoi 5896 mt. Che segna il confine meridionale del parco.
La vetta della montagna è spesso nascosta dalle nuvole ma arriva un momento durante la giornata che appare in tutta la sua maestosità, quando il sole splende alto illuminandolo e la nebbia si dirada.
Essere ai suoi piede e osservarlo dall’infinita distesa del parco è un regalo scenografico che sprigiona energia e tutta la forza della natura.
Il parco Amboseli, con i suoi 392 kmq, è piuttosto piccolo e privo di specie animali che caratterizza invece il Masai Mara. Ma scarseggiando di vegetazione e offrendo un ambiente naturale tipico della savana con ampie distese di pianure e laghi sorvolati da ogni tipo di uccelli, rende più facile riuscire a scorgere i grandi predatori.
Con la nostra macchina abbiamo seguito i percorsi ben segnalati e ci siamo addentrati in lungo e in largo per il parco per circa cinque ore. Abbiamo visto elefanti, ippopotami, bufali, iene, facoceri e uccelli acquatici.
Alla fine del percorso siamo saliti su l’Observation Hill, una collina di osservazione dalla quale si gode di un panorama fantastico di tutto il parco e dalla quale si possono vedere centinaia di puntini disseminati sulle pianure, sono zebre, gazzelle e gnu oltre a branchi di elefanti che si dirigono verso le paludi per abbeverarsi.
Siamo rientrati alla missione davvero stanchi ma contenti di aver goduto di queste bellezze naturali che offre il Kenya e che regalano momenti di pace, di evasione e di energia grazie ai quali affronteremo nuovi giorni di lavoro.
Paola Pedrini